A cura di Nunzia Mennuni

La frequentazione e l’utilizzo dei Social Networks, in questi ultimi anni, sono diventati un fenomeno globale. I giovani di oggi trascorrono diverse ore al giorno su Facebook, Whatsapp, Instagram e molti altri Social che sono ormai diventati parte integrante della loro vita relazionale e contribuiscono a strutturarne l’identità personale.

Il termine “nativi digitali” indica infatti i giovani nati a partire dalla metà degli anni Novanta che hanno sempre vissuto usando internet e i nuovi media, sviluppando quindi un’identità fluida, metafora coniata dal Sociologo e Ricercatore Z.Bauman per descrivere le caratteristiche di incertezza, vulnerabilità e “liquidità” incarnate dai giovani di oggi.

Il “villaggio globale” in cui i nostri figli navigano è la rete, un vero e proprio luogo comunicativo, relazionale e informativo che, se da un lato offre nuove possibilità di comunicazione e relazione, dall’altro nasconde inevitabili rischi e pericoli, di cui i genitori dovrebbero essere a conoscenza, in particolare, la dipendenza da Social, il disimpegno dalle relazioni e dalle attività scolastiche, la chiusura autistica in un mondo solo virtuale e il cyberbullismo. 

Come possono i genitori svolgere il loro compito educativo in questo nuovo e insidioso territorio, quale è quello della rete, fatto di pensieri e azioni potenzialmente rischiose per i propri figli?

Certamente non esistono medicine miracolose né formule magiche che possano proteggere gli adolescenti dai pericoli del web. Tuttavia è possibile prevenire varie forme di disagio, stabilendo con i propri figli una relazione educativa precoce e costante, caratterizzata da una buona sintonia emotiva, dal dedicare loro del tempo, e dal trasmettere loro regole chiare mantenendo un comportamento coerente.

A tal proposito, un aiuto concreto è stato prodotto negli USA dal Seattle Children’s Research Institute (SCRI) che ha redatto un prontuario di consigli per genitori, riassumibile nei seguenti punti:

  • usare le tecnologie come pretesto conversazionale, interessandosi di cosa gli adolescenti fanno su internet attraverso una comunicazione aperta e trasparente;
  • porre loro delle domande specifiche;
  • fornire indicazioni rispetto alle questioni legate alla privacy e all’utilizzo delle informazioni personali diffuse in rete;
  • dare dei limiti rispetto ai tempi e alle modalità di utilizzo;
  • discutere con loro sulle modalità di diffusione e di possibile utilizzo da parte di terzi delle informazioni da loro messe in rete;
  • dare supporto e non criticare in caso di difficoltà relazionali del proprio figlio con i coetanei;
  • creare un proprio profilo sui social network per interagire con i propri figli nelle modalità comunicative da questi preferite, avendo cura di rispettarne la privacy con un atteggiamento non invadente. 

E’ bene ricordare che nel caso in cui i genitori avvertissero che il proprio figlio utilizzi internet e i social networks in una modalità coatta e incontrollabile e/o manifesti sintomi psicologici quali tristezza e chiusura emotiva in maniera eccessiva, è importante richiedere un aiuto competente e specifico da parte di uno Psicologo o di uno Psicoterapeuta.

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