Supporto psicologico e psicoterapeutico 

Il modello psicodinamico relazionale

Il nostro modello di riferimento è quello psicodinamico relazionale. Esso può essere affiancato da alcune tecniche d’intervento quali per esempio la mindfulness, l’EMDR, la Sand Play Therapy.

Da dove trae origine questo modello?

Nasce dalla psicoanalisi classica e integra al suo interno i contributi di teorie e modelli psicologici diversi (come la Psicologia Analitica, la Psicologia del Sé, e la Teoria dell’Attaccamento), dando particolare rilevanza agli aspetti interpersonali e relazionali.  

Inoltre in quanto modello psicodinamico considera la psiche caratterizzata da due dimensioni strettamente interconnesse: conscio e inconscio.

Conscio e inconscio 

Il Conscio, altro non è che la nostra coscienza, caratterizzata da tutto ciò di cui abbiamo esperienza diretta e di cui siamo consapevoli, come per esempio i nostri pensieri o percezioni.

L’Inconscio racchiude quei contenuti che non hanno mai raggiunto il livello di coscienza, o che hanno perso d’intensità e quindi sono caduti in dimenticanza o infine, che sono stati rimossi dalla coscienza.

Ciascun individuo è il frutto dell’interazione di conscio e inconscio e di conseguenza di una molteplicità di fattori che hanno a che vedere con il suo bagaglio genetico, con il tipo di esperienze vissute, con l’ambiente sociale e culturale in cui è cresciuto ma soprattutto con il tipo di esperienze relazionali che ha avuto a partire dalle prime fasi della sua vita.

La teoria generale dei sistemi di Ludwig von Bertalanffy ci aiuta a comprendere in che modo l’interazione tra questi elementi possa influire su un sistema così complesso quale quello psichico, affermando che: “Ogni elemento di un sistema complesso, influisce sugli altri e ne è a sua volta influenzato, modificando la struttura del sistema stesso”.

Questo implica che il sistema psichico non sia statico ma dinamico, pertanto è possibile intervenire su una situazione di disagio a partire dall’individuazione degli elementi che l’hanno provocata.

In quanto relazionale considera la qualità della relazione tra il terapeuta e il paziente un elemento fondamentale da cui dipende il processo trasformativo del paziente.

Modalità di intervento 

Come viene scelto il tipo di intervento?

Il tipo di intervento dipende dalla richiesta pervenuta, dalle caratteristiche dell’individuo, dagli obiettivi condivisi. Può essere un intervento di counselling, psicoterapeutico, di coppia, di supporto alla genitorialità, di terapia di gruppo


Quanto dura?

La durata dipende dagli obiettivi condivisi con il paziente.

  • intervento di counselling, 8-12 incontri (almeno 2 sedute al mese)
  • psicoterapeutico (come minimo 1 seduta settimanale), la durata non può essere specificata a priori perché dipende dalle difese e dalle resistenze del paziente, dalla sua condizione psichica e dalle sue risorse
  • di coppia (1 seduta a settimana o 2 sedute al mese), la durata è variabile e dipende dall’intensità del conflitto esistente tra i partner e dalle problematiche portate
  • di supporto alla genitorialità, inizialmente gli incontri
  • di terapia di gruppo (1 seduta a settimana), la durata è varibile e dipende dalle caratteristiche del gruppo e dalle finalità condivise


Che tecniche possono essere utilizzate?

Il modello psicodinamico relazionale può essere affiancato da alcune tecniche d’intervento quali la Sand Play Therapy, la mindfulness, l’MDR.