A cura di Elisa Perusi

L’Associazione Pyché onlus da oltre cinque anni si occupa di proporre attività di sportello di supporto psicologico all’interno di alcune scuole di Milano. In particolare opera presso la Scuola Secondaria di primo grado “Colombo” dell’Istituto comprensivo Console Marcello,  l’Istituto professionale B. Cavalieri, la scuola secondaria “Toscanini” dell’ istituto comprensivo F.Filzi.  

Inoltre da quest’anno, grazie al finanziamento del Municipio 5 del Comune di Milano è presente in tutte le scuole di questo territorio.  

Lo sportello nasce dall’esigenza di proporre un supporto psicologico agli adolescenti che frequentano le scuole medie inferiori e superiori, offrendo uno spazio di ascolto e sostegno psicologico con l’obiettivo, tra l’atro, di poter intercettare situazioni di particolare gravità da indirizzare alle strutture socio-sanitarie territoriali. Questo progetto nasce dalla consapevolezza che la scuola debba andare ben oltre il raggiungimento degli obiettivi curriculari e porsi tra gli altri quello di accompagnare gli alunni in un percorso di crescita individuale armonico.  La stretta collaborazione tra coloro che sono coinvolti direttamente (docenti, direttori scolastici, personale ATA) e indirettamente (genitori e caregiver in genere) nelle attività scolastiche e nella cura dell’adolescente è un elemento da cui non si può prescindere. Per questo motivo negli ultimi anni, grazie alla lungimiranza dei dirigenti scolastici, abbiamo potuto aprire lo sportello anche ai genitori e al personale scolastico in generale. La validità delle nostre convinzioni è stata corroborata anche da numerose ricerche, una tra le più significative, quella condotta nel 2018 dal G.D.L (Gruppo di Lavoro Nazionale Psicologia Scolastica) ha evidenziato l’elevato tasso di  gradimento degli sportelli scolastici da parte della comunità scolastica e delle famiglie, stimato intorno al 72%.

Mai come in questo periodo la possibilità di accedere allo sportello ha rappresentato una risorsa fondamentale, tenuto conto che nel corso degli ultimi due anni, la pandemia da Covid-19 e le conseguenze derivanti dai periodi di lockdown, hanno avuto un forte impatto sulla salute psicologica in età evolutiva, oltre che sull’andamento e sulla dispersione scolastica (Filippini, 2015).

Purtroppo,  a causa dell’emergenza sanitaria, l’effettiva fruizione degli sportelli  è  potuta iniziare solo all’inizio del 2021 con incontri fatti sia online che da remoto, tenuto conto delle fasi alterne di chiusura e apertura delle strutture scolastiche.   

Il modello d’intervento di Psyché è quello del counselling, che prevede la focalizzazione su un’area problematica e l’accompagnamento a riconoscere le risorse individuali e sociali disponibili e le strategie di coping più idonee per affrontarla. Il numero di sedute limitato, contemplato da questo tipo di intervento, risponde nel nostro caso anche all’esigenza di contenere gli spazi dedicati a ciascuno studente, dovuta ai limiti imposti dai fondi che solitamente sono stanziati. Nel nostro caso abbiamo dedicato a ciascun individuo in media 4 incontri, solo in un paio di situazioni è stato necessario un numero maggiore di colloqui.

Di seguito alcune informazioni  sull’andamento dello sportello.

Accessi:

  Municipio 5 F.Filzi Secondaria di primo livello Colombo Secondaria di primo livello Cavalieri Secondaria di secondo livello
Alunni 26 22 39 17
Docenti 2 7 9
Genitori 11 5 4
Personale ATA 1

Sul territorio del Municipio 5 sono state accolte 39 richieste, di cui 26 hanno fatto un uso effettivo del servizio. Gli incontri sono stati svolti prevalentemente online.  

Nell’Istituto “F.Filzi” gli accessi sono stati 22 (5 richieste sono arrivate anche da una quinta elementare), mentre negli istituti “Colombo” e “Cavalieri” sono stati rispettivamente 39 e 17. Generalmente i ragazzi sono stati seguiti in media per 3\4 incontri.

Da un confronto dei dati in particolare delle scuole medie inferiori, emerge un maggior numero di accessi tra le classi prime rispetto alle classi seconde e terze. Questo può essere dovuto al fatto che le classi prime hanno avuto una maggiore possibilità di accedere allo sportello in quanto hanno svolto la maggior parte delle lezioni in presenza. Inoltre, sappiamo che il passaggio dalle elementari alle medie è un periodo di transizione particolarmente significativo in quanto rappresenta il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Questo comporta cambiamenti da un punto di vista fisico e psicologico, l’individuazione di nuovi obiettivi da raggiungere tra cui quello di una maggiore autonomia e consapevolezza, e una relazione diversa con gli insegnanti.

Gli studenti delle altre classi invece, hanno avuto maggiori difficoltà di accesso al servizio in particolare per due motivi:  innanzitutto  la situazione pandemica, che ha imposto per un periodo prolungato la didattica a distanza, li ha costretti a  rimanere chiusi in casa, con una conseguente difficoltà a trovare degli spazi di intimità dove poter parlare liberamente. La paura di essere ascoltati, magari proprio dalle persone con cui hanno maggiori difficoltà e con cui convivono, è stato probabilmente un forte deterrente. Alcuni ragazzi hanno ad esempio riportato che, l’unico spazio privato disponibile, fosse quello del bagno di casa.

In secondo luogo, a causa dei continui passaggi di apertura e chiusura della scuola, molti studenti si sono sentiti demotivati ad affrontare gli impegni scolastici, le difficoltà e i problemi incontrati durante l’anno (come testimoniato dai numeri casi di assenze e drop-out). L’incapacità di chiedere aiuto, riconducibile anche a una mancanza di speranza e di progettualità per il futuro, può essere stata in parte influenzata anche dal clima sociale generale che si è respirato durante il Covid-19.

Un dato senza dubbio incoraggiante proviene dal numero elevato di incontri rivolti ai genitori (20) e ai docenti (18). La capacità di chiedere aiuto e quindi di essere aperti a un confronto costruttivo è essenziale per potere intervenire sulle situazioni. Troppo spesso il timore di essere giudicati, di mostrare la propria fragilità sono dei forti deterrenti che causano lo sclerotizzarsi di situazioni che potrebbero invece essere affrontate e modificate. Per questo siamo stati molto felici di avere potuto collaborare insieme ai docenti e ai genitori nell’individuare modalità comunicative e di intervento più idonee con i ragazzi. In particolare, alcuni insegnanti, dimostrando sensibilità e attenzione agli aspetti psicologici, hanno chiesto come convincere alcuni alunni a rivolgersi allo sportello. Per quanto riguarda i genitori, in alcuni casi (13) sono stati convocati dallo psicologo con l’obiettivo di condividere la situazione di sofferenza portata dal figlio, creare un’alleanza finalizzata all’individuazione degli obiettivi da raggiungere e, dove necessario, accompagnarli al primo contatto con i servizi territoriali. La funzione di tramite svolta dallo sportello tra la scuola e i servizi territoriali è un aspetto che vogliamo evidenziare, in quanto la collaborazione con i professionisti presenti sul territorio è il terzo elemento che entra in gioco in questo sistema di cui stiamo parlando. Scuola, famiglia e territorio fanno appunto parte di un sistema complesso dove ogni elemento del sistema influenza gli altri e dove, il funzionamento dello stesso sistema, ha delle ricadute su ciascuno degli elementi che lo compongono.

L’incontro con i genitori è sempre stato concordato con l’alunno interessato. Mantenere l’alleanza con l’adolescente, evitando azioni che non tengano conto della sua volontà, è fondamentale per mantenere viva la fiducia necessaria al successo terapeutico. Fortunatamente tutti gli adolescenti per i quali si è ritenuto necessario l’incontro con i genitori hanno accettato la proposta dello psicologo. In linea generale, solo in situazioni di particolare gravità, è possibile prescindere dalla volontà del minore.

Problematiche emerse:

Da un confronto delle problematiche riportate dagli studenti emergono principalmente :

-difficoltà relazionali con amici e compagni;

-problemi relazionali all’interno dell’ambiente familiare;

-alte percentuali di ansia legata sia alla scuola che ad altri ambiti della vita;

-scarsa autostima.

Queste difficoltà sembrano acuirsi nei mesi di ripartenza della scuola in seguito al lockdown, e sono quindi inevitabilmente legate ai disagi e alla situazione di incertezza dovuta al Covid-19.

Rispetto alle motivazioni dei genitori, emergono:

-difficoltà nella gestione dei figli;

-la gestione di dinamiche familiari conflittuali e le difficoltà scolastiche;

-eventi luttuosi e traumatici nati o resi complessi dalla pandemia (si pensi, ad esempio, alle restrizioni riguardanti la partecipazione ai funerali).

Infine, gli interventi con i docenti si sono focalizzati sulla gestione del burn-out scolastico e sul supporto per un lavoro di rete all’interno dei servizi, mentre per quanto riguarda il personale ATA, sono emerse principalmente problematiche relazionali familiari.

Attività nelle classi:

Significativi inoltre sono stati alcuni interventi svolti all’interno di un  gruppo-classe dell’ Istituto “Colombo”, richieste dai docenti in seguito ad alcune situazioni particolarmente critiche .

Tra le principali tematiche trattate ci sono state:

-comprendere i motivi dietro ai comportamenti auto-lesivi;

-individuare strategie alternative di gestione dello stress;

-fornire risorse da utilizzare per poter aiutare i pari in difficoltà.

Abbiamo voluto, con questo breve report sugli sportelli psicologici che Psyché ha gestito quest’anno in diversi istituti milanesi, rendervi partecipi di una esperienza che ancora una volta si è mostrata estremamente stimolante per noi da un punto di vista professionale e umano. 

Vogliamo ringraziare i direttori scolastici che ci hanno accolti e che si sono impegnati a supportare questo progetto, lavorando al nostro fianco. Questo ovviamente ha comportato per loro un impegno ulteriore in quanto sono stati coinvolti direttamente – in alcuni casi più critici – nei colloqui con i docenti, gli alunni e i genitori. Il nostro riconoscimento va anche al Municipio 5, il cui Assessore è stato ideatore dell’idea di un servizio psicologico territoriale aperto a tutte le scuole.

Speriamo quindi di essere riusciti a trasmettere l’importanza e la necessità che tutte le scuole, a partire dalle materne, possano usufruire di un Servizio indispensabile a migliorare il benessere psicologico di coloro che fanno parte di questo sistema complesso il cui funzionamento potrà tendere verso un costante miglioramento grazie al lavoro sinergico di tutte le sue parti.  

BIBLIOGRAFIA:

Amendolia A. S. (2019) PSICOLOGO SCOLASTICO. Una review sul ruolo professionale, sul confronto con gli altri paesi UE e sulla situazione in Italia. (9)

Filippini, L. (2015). Le medie fanno paura? percorso dedicato alla scoperta delle proprie identità competenti in vista dell’inizio della Scuola media (Doctoral dissertation, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI)).

Minozzi, S., Saulle, R., Amato, L., & Davoli, M. (2021). Impatto del distanziamento sociale per covid-19 sul benessere psicologico dei giovani: una revisione sistematica della letteratura. Recenti Progressi in Medicina112(5), 360-370.

Ripamonti C.A. (2011). La devianza in adolescenza.  Il Mulino

SITOGRAFIA:

Indagine 2018 – Lo psicologo a scuola: il punto di vista dei docenti.  Retrived from

www.gdlpsicologiascolastica.wordpress.com/indagine-2019-2/

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